PITECCIO 02-03/11/2024
I 160 anni della Porrettana. Binari e locomotive testimoni di una lunga storia
PISTOIA – La Porrettana compie 160 anni e il weekend appena concluso ha visto una celebrazione che doverosamente ha valorizzato il compleanno di una linea che, come afferma lo storico Andrea Ottanelli, ha scritto la storia d’Italia. La tratta, infatti, fu inaugurata il 2 Novembre 1864 ed è stata la prima transappenninica, che per molti anni ha funzionato da “direttissima” di collegamento tra Roma e Milano. E la Fondazione FS ha costruito un programma importante culminato nella giornata di domenica 3 Novembre.
La locomotiva a vapore sulla Porrettana
Durante il convegno che si è tenuto nella mattinata del 3/11/2024, in cui il sindaco Tomasi ha fatto gli onori di casa, si sono messi a fuoco i punti salienti della costruzione della Porrettana attraverso immagini e documenti presenti alla Biblioteca Forteguerriana e nel Fondo “Jean Louis Protche” della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, con gli interventi di Alessandra Toschi e di Paola Foschi. Punti approfonditi successivamente da Gabriele Romani, per conto della Fondazione FS Italiane, che ha parlato ulteriormente del progettista della linea, l’ingegner J.L. Protche.
La linea ferrata fu messa subito alla prova per il trasporto e i collegamenti necessari alla Terza Guerra d’Indipendenza, come racconta Paolo Dallai, il decano del Deposito Rotabili storici per conto della Fondazione FS. Divenne subito chiaro quanto nevralgico era questo snodo. Dallai parla della Porrettana e del “suo” deposito (declassato tale nel 1935, proprio il Primo Maggio, quasi come un brutto tiro del destino) con orgoglio: si sente dalle sue parole tutto l’amore per un lavoro che si sposa con la passione. Del resto – sottolinea – il ferroviere non dice che va a lavorare, ma che va in servizio. E qui sta il senso di quel fattore umano, di quella coesione tra colleghi e di quella solidarietà che Dallai mette in risalto come un filo rosso nel suo intervento. Non è un caso che la prima Società di Mutuo Soccorso in Italia sia stata nel 1867 la Società di Pozzo, tra macchinisti e fuochisti delle Ferrovie Alta Italia. E il Deposito di Pistoia, dice ancora Dallai, è il custode non solo di macchine storiche e preziosissime, ma anche della locomotiva simbolo di una comunità coesa, solidale, umana e con un forte senso di appartenenza.
E lo spirito di attaccamento al lavoro e a questo mondo è il leitmotiv dell’intervento di Mario Corazzi, in rappresentanza per Italvapore Associazione Toscana Treni Storici, che da 30 anni collabora con Ferrovie dello Stato con numerosi volontari, come quelli che affiancano i ferrovieri della Fondazione all’interno del Deposito, occupandosi di accudire alle caldaie delle locomotive a vapore, del restauro dei rotabili storici, dell’organizzazione di eventi. Un’opera di volontariato preziosa e indispensabile proprio per l’affetto che ruota intorno ai treni a vapore. Per dare l’idea di quanto interesse e quanta curiosità ci sia per questo mondo, Corazzi ricorda che all’Open day del 2022 parteciparono oltre 20.000 persone.
Un momento del Convegno del 3/11/2024
Andrea Ottanelli, storico dell’associazione “Storia e città” e profondo conoscitore della Porrettana, intervenendo al convegno, l’ha definita una “linea ferroviaria iconica e fortemente rappresentativa della Storia d’Italia”. A lui il compito di entrare nel dettaglio delle opere d’arte idraulica e “di corredo” alla tratta, che caratterizzarono gli anni ‘80 dell’Ottocento. E poi parla in particolare delle stazioni di Valdibrana e di Piteccio, con le loro ‘rampe di salvamento e di lanciamento’, di cui solo quelle della prima stazione sono finalmente visibili e visitabili, dopo la “bonifica” dalla vegetazione che le aveva soffocate. Ottanelli auspica che lo stesso intervento venga fatto al più presto anche per Piteccio. Ma lo storico non si limita a questa istanza, ne fa altre di ben più importanti per impegno e ricaduta: la realizzazione di un museo ferroviario diffuso sul territorio da Pistoia a Bologna e adoperarsi per far diventare la Porrettana patrimonio Unesco. Dice Ottanelli “sono stato chiamato a illustrare e celebrare i 150 e poi i 160 anni della Porrettana, facendo sempre proposte per il futuro. Ecco, prima di arrivare ai 170 anni, sarà il caso di concretizzarle quelle proposte”. E richiama a un’attenzione e a uno sforzo tutti i soggetti che possono essere competenti e coinvolti. Stesso appello giunge da Luca Sparnacci, per conto di Germina/Porrettana Express, l’impresa sociale che si occupa della promozione e della valorizzazione della ferrovia transappenninica, di cui ha illustrato la mission.
Al convegno è poi seguita una delle visite programmate al Deposito dei rotabili storici, sempre a cura dell’Italvapore. E anche in questo percorso guidato, molto dettagliato, si respira non solo la meraviglia nello scoprire tante cose storiche di cui Pistoia è stata centro nevralgico, ma anche l’orgoglio di far parte di una realtà unica e importantissima.
Un pezzo di Porrettana, il viaggio del treno a vapore fino a Piteccio
Alla fine della visita, dall’adiacente stazione si leva un fischio ripetuto: è il segnale di partenza per la vaporiera che trainerà, “con fatica, ma con determinazione”, come dice il fuochista in servizio Pierluigi Ciantelli, due carrozze fino a Piteccio, dopo una fermata a Valdibrana. Ci son voluti 2 quintali di carbone per il percorso, ma la “625-017” si è comportata davvero bene, grazie a Pierluigi, fuochista provetto, e alla sua squadra. Dai macchinisti si percepisce chiara la passione per questo lavoro e sui vagoni si respirano entusiasmo e un’atmosfera magica , come solo il treno a vapore può suscitare.
La locomotiva a Piteccio
E la dimensione magica, alimentata dalla gentilezza e dai sorrisi di tutto il personale e dei volontari in servizio, si alterna alla parte tecnica e storica, fornita nel dettaglio e con una narrazione coinvolgente, da esperti come Giampiero Venturi, del Gruppo Fermodellistico Pistoiese “La Porrettana”. Alla stazione di Valdibrana spiega bene la funzione dei binari di lanciamento e di salvamento (è autore con Franco Gerbi del libro “Salvamento e lanciamento, binari della Porrettana”), che offrono, peraltro, una vista mozzafiato. E racconta dell’incidente mortale avvenuto a Piteccio nel 1915, quando una locomotiva impazzita fu dirottata nel binario di salvamento, ma non riuscì a fermarsi e fece un volo nella vallata. Purtroppo morirono i due macchinisti, ma i passeggeri furono tutti salvi. Il destino volle che il treno si spezzasse, lasciando i vagoni sui binari. La locomotiva era di così grande valore che per recuperarla vennero costruiti degli appositi binari provvisori.
Alla stazione di Piteccio i viaggiatori vengono accolti con grande calore e ospitalità dalla Pro Loco e dal Gruppo Fermodellistico Pistoiese, che ha aperto la propria sede – nei locali della stazione stessa – per mostrare archivio e plastici ferroviari unici realizzati dagli stessi volontari. Una sosta di un’ora per rifocillarsi e per esplorare i dintorni, intuendo anche la zona in cui si consumò la tragedia del 1915.
Alle 15.30, al fischio del capotreno, il treno storico riparte alla volta di Pistoia, con un voluminoso bagaglio in più: i sorrisi e l’amore per la nostra storia, il nostro territorio e i nostri treni, che catalizzano curiosità e senso di comunità… almeno quelli storici…
Pistoia può essere orgogliosa di custodire questo patrimonio di infrastrutture e di macchine ferroviarie d’epoca e delle maestranze che le curano, le valorizzano e le fanno conoscere e funzionare
La redazione di Reportpistoia. (sq)
Il treno è arrivato in Valdibrana.
Dopo una passeggiata sul viadotto dell'ex "lanciamento", il treno riparte alla volta di Piteccio.
Il treno è in arrivo a Piteccio.
Fermata in stazione, con alla guida "il Dallai".
Il Gerbi firma la dedica su alcuni libri di produzione G.F.P.
Dopo una lunga sosta in stazione con il buffet offerto dalla pro-loco di Piteccio e la visita alla sede del
G.F.P. il treno riparte verso Pracchia.
Eccolo in transito dalla stazione di Corbezzi.
Eccolo a Piteccio al ritorno da Pracchia verso Pistoia.
All'alba del giorno tre, la locomotiva a vapore 625.017 è già in pressione per il treno per Piteccio.
Il treno è in arrivo a Piteccio.
Il treno è in sosta sul primo binario.
L'interno della cabina, con il forno.
Il fuochista "Ciantelli".
I passeggeri al banco letteratura.
Dopo il "giro macchina" il treno riparte per Pistoia.