L'ISPIRAZIONE

Percorrendo la Parma - La Spezia, quando ancora si aprivano i finestrini delle carrozze, mi sono visto passare davanti una fermata con un fabbricato viaggiatori abbastanza diverso dai soliti. A parte lo stato di totale degrado in cui versava, mi è sembrato subito modellisticamente valido, come base d'ispirazione per un'ambientazione su un plastico o diorama. Quindi, scattate alcune foto, ho pensato ad una sua futura realizzazione quando ce ne fosse stata l'occasione. Il momento venne quando sul plastico sociale, in un suo punto particolare, si pensò ad una piccola stazione che desse un senso a quel punto della linea. La fermata in questione era quella di Ozzano Taro.

IL MODELLO

Il fabbricato viaggiatori è in mattoni con faccia a vista, con il solo piano terra. Al suo interno s'immaginano 2 locali, quello dell'atrio-biglietteria, che funge anche da sala d'aspetto, ed il locale tecnico per i dirigenti, con vedetta esterna in metallo. Tutto recuperato dalla "scatola dei resti".

MONTE ANTICO

Sulla linea Siena Grosseto vidi un serbatoio idrico di costruzione diversa da quelli cilindrici che in genere si vedono nelle nostre stazioni. Ne feci un modello in forex che decisi di montare sul mio plastico. Ma come spesso mi accade, poi, non trovai il posto adatto. Fu così che quel serbatoio restò nel cassetto fino al tempo di Boncenovio. Visto che i binari del nostro plastico ben si adattano a riprodurre una linea secondaria, decisi di inserirlo in quel contesto, e di dare il nome Boncenovio alla stazione, per ricordare quello di Buonconvento tra Siena e Grosseto.


LE SCATOLE DEI "RESTI"

Nel corso degli anni, a chi piace "smanettare" intorno al paesaggio, capita di riempire alcune scatole di parti di plastica raccapezzate ovunque. È bene fare subito una grossolana distinzione nel modo di riporli. Bisogna che gli infissi vadano in una scatola, i tetti in un'altra, le pareti, ancora in un'altra, e così via. Più sarà accurata la selezione in origine, tanto più sarà facile ritrovare ciò che cerchiamo. Quando, poi, abbiamo trovato quello che occorre, non è detto che vada già bene così com'è, è possibile che abbia bisogno di essere adattato al nuovo contesto, quindi sono indispensabili alcuni piccoli attrezzi che faciliteranno il lavoro. Poi, visto che il lavoro consiste quasi esclusivamente in un taglia e cuci, diversi tipi di colla sono necessari per portare a termine l'opera. In seguito la verniciatura e l'invecchiamento daranno al tutto il tocco finale.

FRONTE BINARI

La facciata della stazione è composta da più parti di muro recuperate ed unite tra loro con colla. Le lesene sono utilissime per mascherare il punto di giunzione. Lo scasso delle porte è stato fatto a mano e vi sono state inserite le cornici e gli infissi provenienti da un altro kit. Gl'infissi delle finestre sono quelli originali che provengono dallo stesso kit delle pareti. Il tetto è composto da più avanzi di lastrine uniti con colla. Nell'immagine sotto, la parte opposta.

È importante, per gli appassionati di ferrovie, scattare foto dei posti che ritengono più caratteristici. Questo accorgimento serve a ricordare bene quali sono i materiali che di solito vi si trovano. Quali apparecchiature esterne sono fissate a ridosso delle pareti. Quanti e quali i cancelli, gli attraversamenti a raso, e tutto quanto fa da arredamento esterno. Anche i marciapiedi hanno, di solito, il loro arredamento: si pensi alle panchine, alle luci, ai tombini ai vari cartelli, eccetera. Di solito sono cose che la memoria ricorda poco, ma con qualche fotografia tutto sarà più facile. Anche l'invecchiamento degli edifici, dovuto alle intemperie o all'usura, come alla scarsa manutenzione, dovrebbe essere fotografato. Infatti, è molto difficile avere una memoria esatta di alcuni particolari, che nel contesto finale hanno, comunque, la loro rilevanza.

VARIANTI IN CORSO D'OPERA

In corso d'opera ho cambiato idea, e da fermata Boncenovio è diventato una piccola stazione. A tal proposito ho inserito nella costruzione la vedetta metallica tipica del luogo di operatività dei dirigenti, che contiene anche tutte le apparecchiature atte al controllo del traffico. Anche questa è un rimasuglio di precedenti kit. La verniciatura è con bomboletta spray acrilica, e le fughe nei mattoni sono ottenute con tempera bianca, lasciata colare nelle fessure e poi rimossa con panno umido dalla faccia dei mattoni.

NEL MARCIAPIEDE

Il marciapiede è un unico pezzo di Forex da 5 mm, su cui sono state incise le pietre di cordolo. A sua volta, tutto questo, è stato incollato su di un altro strato di Forex, fino a raggiungere lo spessore di 9 mm, che in scala corrispondono all'altezza dei vecchi marciapiedi.

I GABINETTI

Anche questi, come tutto il resto, sono fatti da avanzi. Il corpo del fabbricato è in cartone, su cui sono state praticate le aperture di porta e finestre. Gli infissi sono anch'essi di recupero. Le cornici agli angoli sono in listello ad L Evergreen, mentre lo zoccolo è anch'esso in cartone. Il tetto è in plastica e la verniciatura, come al solito con colori acrilici. L'invecchiamento è a base di pigmenti in polvere.

IL CASELLO

Il corpo del casello viene dal kit Rivarossi della stazioncina di S. Nazario, abbastanza disastrato, da cui ho recuperato tutto il possibile. La verniciatura è ancora con bombolette spray. Per un aspetto più realistico, il casello una volta verniciato, deve essere invecchiato. Generalmente la prima cosa da fare è togliergli il lucido, che sarà troppo anche con vernici opache. Si risolve il problema spazzolando con forza le superfici con un vecchio spazzolino da denti e pomice. Quando è abbastanza opaco occore il secondo tipo d'invecchiamento che, indicato con il numero 4, sono le colature ai lati delle soglie delle finestre. Qui ognuno si regolerà a modo proprio riguardo all'intensità del colore, che secondo, me è più facile da realizzare con un pennello piccolissimo e pigmento in polvere nera.

Con il numero 3 è indicato l'invecchiamento che consiste nello schiarimento naturale del colore a causa del sole, del tempo e delle intemperie. Ciò l'ho ottenuto con colore a tempera bianco molto diluito, applicato a pennello agendo dall'alto verso il basso, in diverse mani, fino al risultato voluto.

Con il numero 2 sono indicate le cornici, lo zoccolo ed il marcapiano, che colorati precedentemente con pennarello Uniposca, ora seguono lo stesso tipo d' invecchiamento.

Con il numero 1 è indicata la parte più bassa, ed anche la più degradata, a causa principalmente dell'umidità. Anche questa è ottenuta con pigmento nero a pennello molto morbido, curando la sfumatura in modo tale che nella parte più bassa il colore sia più intenso.
Questo tipo d'invecchiamento è molto semplice, alcuni bravi modellisti usano tecniche molto più complesse con risultati estetici eccezionali. A lavoro terminato il tutto deve essere protetto con vernice spray opaca per modellismo.

IL SERBATOIO E IL MAGAZZINO

Il serbatoio dell'acqua non è ottenuto per mezzo del kitbashing, ovvero partendo da kit commerciali, ma si tratta, invece, di "SCRATCH BUILDING" ovvero costruire un edificio, in questo caso una struttura, partendo da zero. Si è trattato di ritagliare pezzetti di Forex di forma e dimensioni adatte, ed incollarli assieme. Il tutto è rifinito con ringhiere e scalette modellistiche commerciali.

Il piccolo magazzino è, invece, un kit in cartoncino del tutto commerciale.

LA PARTE SINISTRA

I componenti sono ormai posati ed incollati al loro posto sul marciapiede, colorato color asfalto, ossia in grigio scuro ottenuto con smalto nero a pennello e schiarito ed opacizzato con abbondante talco prima che asciughi, leggermente battuto con un pennello in punta, e poi, tolto il superfluo, pulito e protetto da spray opaco.

In questa fase vengono montati anche gli oggetti che fanno da arredamento esterno, come quadri elettrici, lampioni, panchine alberi e tutto il resto.


LA PARTE DESTRA

In generale ciò che è stato detto per la parte sinistra del diorama vale anche per la destra. Ciò che cambia sono gli elementi incollati al piano che è il marciapiede. In questo caso vi sono: Un monitor con l'indicazione dei treni in orario (e per questo dovrebbe esserci anche la linea gialla sul marciapiede) Una tettoia con panchine, un quadro degli orari, un indicazione del nome della stazione, la recinzione classica FS, una bicicletta ed un po' di vegetazione, albero compreso.

Tutto questo non genera nessun problema poiché si tratta di cosa sempliccissime ed alla portata di tutti. Un problema potrebbero essere gli alberi nel caso volessimo costruirli noi stessi.


A DESTINAZIONE


Ed ecco Boncenovio nella sua collocazione definitiva, quando la linea era ancora con un solo binario; mentre oggi ne ha due.

Il nostro plastico sociale è opera dei soci tutti, perché ciascuno di noi contribuisce alla sua realizzazione con la sua opera: secondo le sue capacità e possibilità. Così facendo, un po' alla volta, un giorno arriveremo alla sua conclusione.

Al momento attuale (ottobre 2024) l'impianto elettrico è finito, ma il paesaggio è in buona parte ancora da costruire, non c'è fretta. Intanto i treni possono circolare.

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